Regalare un sorriso, cosa si può fare con il sostegno a distanza?
Purtroppo le condizioni dei bambini non sono le stesse in tutto il mondo, infatti in alcune zone del pianeta devono fare i conti con una serie di problematiche piuttosto complesse. Ovviamente esistono associazioni che ogni giorno lottano per migliorare la vita dei più deboli, le quali possono essere supportate da chiunque tramite il sostegno a distanza, un piccolo gesto che consente di aiutare il prossimo in modo discreto e senza apparire.
Una delle criticità è il lavoro tra i bambini, come ricordato dall’Onu in occasione della dichiarazione per il 2021 dell’Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile. Secondo i dati dell’Organizzazione, a livello globale sarebbero più di 152 milioni i bambini costretti a lavorare, spesso svolgendo attività pericolose e pesanti, con oltre 72 milioni soltanto in Africa e circa 62 milioni nella zona Asia-Pacifico.
Inoltre c’è anche il problema dei bambini soldato, un fenomeno che colpisce nel 40% dei casi anche le bambine, una vera emergenza umanitaria che secondo la campagna lanciata da Human Rights Watch, Unicef e Intersos colpisce soprattutto l’Africa e il Medio Oriente. Da non sottovalutare è anche l’aumento della malnutrizione nei bambini, con Save The Children che stima come siano oltre 60 milioni i piccoli a rischio sopravvivenza nel 2021, un dato impressionante considerando che si tratta della metà del numero complessivo di bambini presenti nel mondo.
L’apparenza nella società moderna e l’aiuto silenzioso del sostegno a distanza
La situazione drammatica in cui si trovano milioni di bambini richiede un maggiore impegno di tutta la società globale, coinvolgendo istituzioni, imprese e privati nel supporto di chi ogni giorno è impegnato in prima linea nel salvare vite e fornire servizi essenziali ai minori. Queste persone si sacrificano spesso in silenzio, senza comparire in televisione o sui social network, dove invece impera l’ostentazione dell’apparenza mentre i grandi temi sociali rimangono nell’anonimato.
In alcuni casi anche il proprio contributo diventa un motivo per mostrarsi di fronte agli altri, un’esigenza di far vedere alla “community” che si sta effettuando una donazione per aiutare i più bisognosi, trasformando anche questa azione in una risorsa utile per l’intrattenimento. Si tratta di una vera e propria ossessione di apparire sui social, un meccanismo psicologico perverso che permette di crearsi un’identità soltanto attraverso il giudizio degli altri, portando a condividere anche particolari intimi della propria vita privata quando l’egocentrismo sfocia nell’oversharing.
Eppure migliaia di persone preferiscono aiutare in modo riservato, offrendo supporto in maniera discreta alle associazioni in prima linea nell’assistenza ai bambini più vulnerabili, una forma di amore che non viene reclamizzata, ma è fondamentale per salvare vite umane e offrire una speranza ai minori il cui futuro è a rischio. Il sostegno a distanza costituisce un piccolo gesto quotidiano per molte persone, ma consente di regalare un sorriso e un’alternativa ai bambini che non sono stati fortunati come gli altri, ad esempio nascendo in zone di guerra o in aree geografiche in cui la malnutrizione è ancora oggi un problema serio.
Come supportare i bambini in difficoltà con il sostegno a distanza?
In tutto il mondo sono diverse le organizzazioni impegnate nell’assistere i bambini fragili, tuttavia hanno bisogno di fondi e di un impegno concreto per essere in grado di garantire loro un futuro dignitoso. Il modo migliore per rendersi utili è attraverso il sostegno a distanza, dando il proprio appoggio ad associazioni come Aleimar, una ONLUS attiva nelle aree più povere del pianeta con progetti in oltre 13 Paesi tra cui Brasile, Eritrea, Ghana, Kenya, India, Libano e Palestina.
Con il sostegno a distanza è possibile aiutare in modo discreto e silenzioso, per consentire alle associazioni di fornire tutto il necessario per l’alimentazione, l’istruzione e la salute dei bambini che si trovano in condizioni di estrema vulnerabilità. In questo modo si può mantenere il piccolo nel suo ambiente socioculturale, evitando di separarlo dalla propria famiglia creando dei danni psicologici enormi nello sviluppo psichico del bambino, oppure contribuire al suo mantenimento presso apposite strutture specializzate, nei casi in cui i familiari non sono in grado di accudirli oppure non sono più in vita.
L’adozione a distanza permette di assicurare al bambino il diritto a uno standard di vita minimo, per evitare che possa essere colpito da problemi come la malnutrizione, garantendo l’accesso a pasti completi e un adeguato contributo nutritivo e calorico indispensabile per una crescita sana. Allo stesso modo si possono offrire servizi sanitaria essenziali, specialmente in presenza di patologie e disturbi che richiedono un’assistenza medica specializzata, facendo in modo che possa seguire gli studi obbligatori per avere un’opportunità reale di una vita adulta decorosa.
Il sostegno a distanza con meno di un caffè al giorno
Ovviamente la crisi economica sta creando numerose difficoltà a tantissime persone e famiglie italiane, tuttavia il costo del sostegno a distanza è davvero irrisorio, considerando che il contributo minimo ha un valore inferiore al prezzo di un caffè al giorno.
Naturalmente esistono anche altre forme di adozione a distanza, tra cui il modello collettivo che consente di mettere insieme un gruppo di amici, familiari o colleghi di lavoro per supportare uno o più bambini tramite la forza comune. Inoltre, al giorno d’oggi le nuove tecnologie permettono di accompagnare i progressi del minore in modo agevole, rimanendo sempre aggiornati in merito ai suoi sviluppi e vedere realmente gli effetti del proprio contributo, un’azione piccola e discreta dalle conseguenze enormi per la società e il bene della collettività.