Massaggiatore professionista, ecco dove può lavorare
Chi ha frequentato un percorso di studio in fisioterapia ed è, quindi, abilitato ad esercitare in qualità di massaggiatore professionale, può scegliere in quale settore specializzarsi. Ad aprire le porte a queste figure sono, infatti, sia le strutture pubbliche che quelle private. Nel primo caso, ospedali e cliniche la fanno da padroni dal momento che la figura del massaggiatore fisioterapista è molto richiesta per la riabilitazione dei pazienti nei settori più disparati.
I massaggiatori possono lavorare anche in centri di riabilitazione privati anche se sono sempre di più coloro che decidono di dedicarsi alla libera professione, aprendo uno studio personale dedicato ai propri clienti o anche facendo visite a domicilio per chi non riesce a muoversi da casa. La figura del massaggiatore professionale, come quello che si può formare all’Accademia ArteCorpo viene in aiuto in tutte queste situazioni in cui sarebbe impossibile farcela da soli.
Il massaggiatore può anche trovare lavoro nei centri termali e in tutti gli hotel che hanno delle aree specifiche dedicate al benessere fisico dei clienti. E si tratta oltretutto spesso di strutture di lusso che pagano tantissimo questi professionisti affinchè regalino ai clienti un’esperienza indimenticabile di relax e benessere.
Via libera anche alle collaborazioni con palestre e centri sportivi, sia per prevenire eventuali problematiche che per riabilitare chi ha già problemi. I massaggiatori sono apprezzatissimi anche nelle strutture residenziali, dove il loro compito è quello di prendersi cura del paziente anziano non autosufficiente. È anche una figura molto richiesta negli ambulatori privati.
Quali sono le competenze da sviluppare
Merita certamente un accenno l’annoso problema dinnanzi cui si trovano molti di questi massaggiatori professionisti che esercitano la libera professione e decidono, quindi, di avviare uno studio privato. In questo caso, infatti, sarà indispensabile essere in grado di calcolare i contributi previdenziali e, spesso, non è così semplice e immediato come può sembrare.
Un calcolo, questo, che deve tenere conto di diversi fattori quali, ad esempio, la gestione INPS (e le relative aliquote contributive) a cui si è iscritti, il reddito imponibile e i relativi massimi e minimi contributivi. Meglio investire un po’ di tempo nel farsi un’idea pratica su quello che è il calcolo dei contributi previdenziali nella libera professione, così da poter pianificare il proprio futuro.
Una cosa è certa: per essere certi di fare bene è indispensabile conoscere a fondo la materia in questione e, soprattutto, le norme vigenti. Ecco perché sono sempre più numerosi coloro che decidono di affidarsi, per tutti i calcoli, ad un commercialista in modo da avere la certezza che tutti i conti siano esatti e di non incorrere in una brutta sorpresa futura.
Fisioterapia: quali sono gli sbocchi lavorativi?
In Italia, attualmente, ci sono circa 70mila fisioterapisti. Una strada professionale che prospetta un numero ampio di possibilità lavorative in ambito ortopedico, neurologico, pediatrico, sportivo, sia nel settore pubblico che in quello privato.
Una figura professionale indispensabile per gli atleti così come per gli anziani o per recuperare le piene funzionalità fisiche dopo un intervento chirurgico. Ma anche le persone comuni possono avere spesso bisogno dell’aiuto di un fisioterapista per risolvere contratture e problemi alla schiena.
Il fisioterapista è anche massaggiatore, e la sua laurea gli permette di effettuare massaggi a scopo medico-terapeutico, e non soltanto dunque per aiutare il corpo a liberarsi da tensione e stress, ma per curare contratture e dolori fisici.