Apprendistato professionalizzante: tutto quello che devi sapere

Apprendistato professionalizzante: tutto quello che devi sapere

Per i giovani che si stanno approcciando al mondo del lavoro, esiste una specifica tipologia di contratto che unisce occupazione e formazione. Stiamo parlando dell’apprendistato professionalizzante, che consente di conseguire una qualifica professionale e acquisire le competenze necessarie per il ruolo e le mansioni per cui si viene assunti, attraverso una formazione trasversale. In questo articolo vogliamo approfondire l’apprendistato professionalizzante spiegandone caratteristiche, punti di forza e differenze rispetto ad altri tipi di contratto.

Apprendistato professionalizzante: come funziona

L’apprendistato professionalizzante è una tipologia di contratto lavorativo a tempo indeterminato destinato a giovani dai 18 ai 29 anni, ma aperto anche a chi ha compiuto 17 anni se già in possesso di qualifica professionale. L’obiettivo di questo contratto è di permettere ai più giovani di acquisire competenze specifiche utili in un determinato ambito professionale (privato o pubblico), mentre la caratteristica chiave è la formazione che viene erogata dall’Azienda per cui si lavora. Il contratto di apprendistato professionalizzante è infatti accompagnato da un Percorso Formativo Individuale (PFI), che consiste in formazione interna (svolta dentro l’Azienda durante l’orario di lavoro, per acquisire abilità pratiche e tecniche) e formazione base e trasversale (organizzata da enti accreditati e riguardante competenze più specifiche). La durata del contratto varia a seconda del settore: generalmente va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni, ma può estendersi a 5 anni se la formazione è di tipo artigianale e si conclude con l’inserimento in Azienda con assunzione a tempo indeterminato. Durante l’apprendistato professionalizzante, la retribuzione è proporzionata alle ore di lavoro, ma può essere inferiore rispetto ai normali contratti.

Apprendistato professionalizzante: i vantaggi

L’apprendistato professionalizzante, dal punto di vista dell’apprendista, garantisce notevoli vantaggi. Non solo dà accesso al mondo del lavoro e assicura una certa stabilità grazie al contratto a tempo indeterminato, ma fornisce anche una formazione mirata e retribuita che consente di acquisire competenze pratiche e qualifiche riconosciute mentre si lavora. Per l’Azienda invece questo tipo di contratto permette di formare giovani lavoratori secondo le proprie esigenze, sviluppando quelle abilità e skills specifiche difficili da trovare sul mercato. Questo assicura un’importante riduzione del turnover aziendale e l’ingresso di forze fresche e preparate. Inoltre, le Aziende che assumono apprendisti professionalizzanti possono beneficiare di agevolazioni fiscali e contributive.

Le diverse tipologie di contratto di apprendistato

Nel mondo del lavoro esistono tre tipi di apprendistato. Oltre a quello professionalizzante di cui abbiamo parlato, detto anche apprendistato di secondo livello, c’è l’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale (apprendistato di primo livello): riservato ai giovani tra i 15 e i 25 anni, consente di conseguire il titolo di studio previsto dal contratto di lavoro tramite formazione teorica svolta a scuola e formazione tecnica operativa realizzata in Azienda. Infine, c’è l’apprendistato di alta formazione e ricerca (apprendistato di terzo livello): è dedicato ai giovani tra i 18 e i 29 anni e ha come obiettivo il conseguimento di titoli di studio universitari e di alta formazione, come Laurea triennale, magistrale, master di I e II livello e dottorato di ricerca, oppure lo svolgimento di attività di ricerca.