Metodo di studio: esiste un metodo efficace?
Sviluppare un metodo di studio che sia efficace non è una cosa scontata, dal momento che la scuola tante volte dimentica di insegnare ai propri studenti come imparare. Dopo le scuole superiori studiare per molti diventa più faticoso.
Oggi a differenza del passato (dove a 20-25 anni si era già imparato tutto il necessario), le novità tecniche, sociali e organizzative presentano un ritmo veloce che spinge lo studente a dovere studiare quasi tutta la vita, per potere stare al passo con l’innovazione.
La maggior parte della gente si ritrova all’università e poi sul posto di lavoro a faticare sui libri. Una fetta ristretta di persone, invece, riesce abilmente a proseguire gli studi senza problemi. Si tratta di coloro che hanno sviluppato un metodo di studio efficace. Ma com’è possibile riuscire a fare tutto ciò? Scopriamo insieme come costruirsi il proprio metodo di studio.
Esiste un metodo di studio che possa essere efficace per tutti?
Lo studio è un’attività molto ampia perché può essere influenzato da una serie di fattori quali lo stile di apprendimento dello studente, la tipologia di materia, le fonti da cui si apprende, il tempo a disposizione, il motivo per cui si studia, la presenza o meno di esami da sostenere e le varie modalità.
Per questi motivi, un metodo di studio efficace può essere paragonato a un regime alimentare, ovvero non ne esiste uno uguale per ogni studente che possa adeguarsi a ogni occasione. Ciò che, invece, si può fare come nelle diete, è stabilire dei principi sani che solitamente tendono a dare buoni risultati.
In commercio esistono dei libri e manuali appositamente pensati per dare una mano su come impostare al meglio il proprio metodo di studio. Basta effettuare una ricerca online per trovare una selezione di libri sui migliori metodi di studio e consigli degli esperti.
Come impostare il proprio metodo di studio?
Come dicevamo prima, non esiste una regola generale che sia uguale per ogni studente, ma piuttosto gli esperti suggeriscono dei consigli che possono andare bene per aiutare a trovare il proprio metodo di studio. In particolare, può essere utile:
- organizzare tempo ed energie: dopo le superiori, specialmente all’università la mancanza di qualcuno che stabilisca un ritmo (come ,invece, avviene nelle scuole dell’obbligo) per la maggior parte delle persone è il nemico peggiore per riuscire a organizzare lo studio. Molti infatti, tendono a procrastinare il lavoro da svolgere. Il primo passo da compiere è stabilire un buon piano di studio che organizzi il lavoro per i successivi mesi e scandisca dettagliatamente cosa fare ogni giorno;
- scegliere il materiale didattico giusto: per raggiungere un obiettivo è necessario essere muniti degli strumenti adeguati, un principio che vale nello studio come nella vita in generale;
- processare velocemente quello che si studia per la prima volta: molti studenti escono dalla fase iniziale dello studio in ritardo, ritrovandosi in prossimità dell’esame o di un concorso che hanno appena finito di leggere il libro per la prima volta. Ciò è dovuto al fatto che ogni fase di studio ha degli obiettivi precisi. Quando ci si mette per la prima volta a confronto con il materiale da studiare, l’obiettivo non deve essere studiarlo a fondo ma processarlo velocemente. In questo modo ci si potrà costruire una visione di insieme di quello che sarà necessario imparare;
- imparare i concetti: prima di passare alla memorizzazione dei dettagli, dopo avere processato il materiale per la prima volta, sarà necessario rileggerlo per capire la parte concettuale. Passare alla fase di memorizzazione dettagliata senza avere compreso la parte concettuale è una perdita di tempo;
- memorizzare i dettagli utili con strategie avanzate: processando e concettualizzando il materiale si sono memorizzate in modo naturale molte cose, ma non abbastanza per potere affrontare l’esame o il concorso specie se si tratta di quelli ad alto contenuto mnemonico. Questo però, permetterà di concentrarsi sul lavoro successivo e su ciò che è davvero importante. A questo punto si passa alla memorizzazione intenzionale sottolineando a colori, ad esempio, facendo schemi, ripetendo svariate volte. Si tratta, però, di metodi lenti e faticosi che aiutano a memorizzare ma al contempo fanno distrarre più facilmente. Meglio puntare sulle tecniche di memoria veloci e più complesse come la conversione fonetica e gli schedari alfanumerici;
- preparazione per l’esame: a questo punto si è pronti per la ripetizione degli argomenti, meglio se in ordine casuale così da mantenere alta la concentrazione e acquisire la sicurezza necessaria per affrontare l’esame scritto, orale oppure al PC.