Sindacato: tutto quello che c’è da sapere

I sindacati, mondo di lotte e rappresentanza, di diritti e solidarietà. Sono organizzazioni che con la loro lunga storia si sono ramificate e differenziate, ci sono organizzazioni dei lavoratori, rappresentanze anche dei datori di lavoro quindi associazioni datoriali e di categoria.

Esistono diverse leggi che regolamentano l’esistenza dei sindacati, partendo dall’articolo 39 della costituzione, alla Legge sulla dignità dei lavoratori (numero 300 del 1970). Le sigle sindacali sono davvero tante in Italia, come Cigl e Cisl che sono un mondo di servizi e possibilità.

La guida con i prossimi paragrafi verterà su iscrizioni, funzioni del sindacato, assistenza e anche disdetta, cioè per chi decide di disiscriversi, possibilità prevista e, anche questa, legiferata.

A cosa serve il sindacato

Il sindacato, come spiega la Costituzione con l’articolo 39, sono associazioni finalizzate a tutelare gli interessi delle parti che rappresentano e tutelano. Quindi, possono essere i lavoratori, possono essere i datori, possono anche essere altre categorie professionali, dipendenti, semi dipendenti, autonomi.

Offrono molti servizi e il cittadino può trovare molte informazioni in fase di firma del contratto, richiesta su malattia, pensionamento, ferie. Interessante approfondire la differenza tra CAF, patronato e sindacato. Quest’ultimo, talvolta, integra alcuni servizi delle prime due realtà e viceversa.

L’attività sindacale può svolgersi nel luogo di lavoro, ricordiamo che le rappresentanze sindacali sono diverse, quindi un’unica realtà professionale o economica (pensiamo alla scuola) può ospitare più sindacati.

Poi esistono le realtà extra aziendali, svolgono attività all’esterno dei luoghi di lavoro e offrono anche servizi fiscali, finanziari, legali.

Quando serve il sindacato

Il sindacato rappresenta le parti che tutela in tantissime maniere. Ad esempio, partecipa ai tavoli di discussione su contratti collettivi, nazionali, aziendali.

Aiuta lavoratori e parti tutelate a vedere rappresentati i loro diritti. Parla a politici e stato anche nei momenti di tensione, ad esempio licenziamenti collettivi, crisi con fallimento aziendali. E’ sempre al fianco dei singoli lavoratori a vedere i loro diritti rappresentati, quindi a livello legale offre assistenza per vertenze su licenziamenti ingiusti ma anche violazioni gravi del diritto del lavoro e della persona.

Chi è iscritto al sindacato (anche chi non è iscritto) può trovare servizi interessanti, come centro assistenza fiscale.

Come iscriversi al sindacato

Il lavoratore può iscriversi al sindacato che vuole, alcune regole di iscrizioni sono simili altre si differenziano. Quando un lavoratore si vuole iscrivere al sindacato deve darne comunicazione al datore di lavoro. C’è una procedura che prevede una trattenuta e versamento della quota di iscrizione visualizzabile poi all’interno della busta paga mensile o della ricevuta se il lavoratore è autonomo.

Anche i pensionati possono iscriversi al sindacato, in questo caso la trattenuta sarà applicata sulla pensione. La quota di iscrizione non è fissa, ogni sindacato ha il suo costo, la trattenuta si dice che coincida all’1% dello stipendio lordo. Elemento importante che caratterizza l’iscrizione è poi la consegna tessera che segna il diritto di essere informato di attività, iniziative, aggiornamenti, servizi dedicati.

Come cancellarsi: il modulo di disdetta

Quando ci si disiscrive dal sindacato, si potrà chiedere a datore di lavoro o INPS di interrompere il prelievo destinato al sindacato, quindi la trattenuta dell’1%. Disdire l’iscrizione da un sindacato vuol dire che si decide di non partecipare più alle iniziative organizzate, si decide di non sostenerlo più con lo stipendio. Per fare la disdetta del sindacato si devono seguire i seguenti tre passaggi fondamentali:

  • Il primo step è la compilazione di un modulo di disdetta che è possibile scaricare da questa pagina
  • Secondo step è  consegna della tessera sindacale che fornisce l’informazione che si appartiene, si partecipa e si è rappresentati da un sindacato scelto
  • Terzo passaggio prevede il controllo che sia effettivamente eliminata la trattenuta sindacale dallo stipendio (busta paga o ricevuta in caso di lavoro autonomo) e dalla pensione

La lettera di disdetta dal sindacato è un documento importante, da inviare con ricevuta di ritorno all’ufficio amministrativo della propria azienda, alla Ragioneria Territoriale della provincia in caso di lavoratori della scola o al sindacato stesso nel caso di lavoratori autonomi. I pensionati hanno un’altra procedura e si devono rivolgere o all’INPS o all’ente previdenziale che li rappresenta.

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