Dall’e-learning agli e-sport: 5 rivoluzioni dei nostri anni
La tecnologia non smette mai di evolversi e tracciare adesso un punto di confine sembra quasi un’utopia. Soprattutto nell’ultimo decennio sono stati almeno 5 i nuovi termini con i quali abbiamo dovuto imparare ad avere a che fare, alcuni dei quali sono entrati persino nel vocabolario. Ne è un esempio la definizione di e-learning, che indica un metodo innovativo e completamente informatico per la distribuzione di contenuti didattici. In buona sostanza, l’insegnamento avviene sì a distanza, ma per mezzo di piattaforme dedicate. Il compito dell’e-learning è pertanto quello di ampliare i sistemi di apprendimento attraverso i dispositivi digitali, che amministrano ed espandono la formazione culturale.
Una tecnologia che viene utilizzata in primis nell’ambito dell’intrattenimento è invece la virtual reality, che si propone di elaborare situazioni reali con le quali è possibile interagire grazie ad apposite interfacce come occhiali e caschi che permettono di vedere la scena e udire i suoni. Gli speciali guanti dataglove possiedono invece sensori per gli stimoli tattili e consentono movimenti nella realtà virtuale. Una tecnica che si è vista spesso nei videogame, ma anche nell’addestramento militare dei piloti o nella modellistica di sistemi microscopici. La virtual reality è ancora agli inizi, ma a quanto pare riserverà parecchie sorprese soprattutto nell’industria del gioco.
Ad essere diventati informatici negli ultimi tempi sono persino i soldi. Non ci riferiamo ai classici e-wallet, però, bensì ai bitcoin, ossia le monete virtuali che vengono realizzate, distribuite e scambiate in modo del tutto virtuale, semplicemente per mezzo dei computer e di una tecnologia peer to peer. Quando si iniziò a sentire parlare di bitcoin, in pochi credevano alla novità. Oggi, invece, il prezzo di queste monete è salito alle stelle e il valore di un singolo bitcoin può raggiungere le decine di migliaia di euro o di dollari, ma si stima che entro il 2025 crescerà ancora di più.
Se si parla di tecnologia ed informatica, non si può non citare anche il 5G, sigla che sta ad indicare la quinta generazione della connettività mobile. La distribuzione di questa rete è iniziata già nel 2019 e nel giro di qualche anno soppianterà del tutto il 4G. La necessità di nuove frequenze per la banda larga ha inciso di recente anche sulla vita dei nostri cari vecchi televisori, per i quali è stato obbligatorio una nuova ricerca di canali, dirottati a loro volta verso lo standard DVB-T2. Va da sé che il 5G rappresenta una rivoluzione anche per il gaming, in quanto la comunicazione tra giocatori distanti migliaia di km sarà più agevole e ci saranno meno problemi per sfruttare i servizi cloud. Anche gli smartphone si adatteranno quindi in massa alla nuova rete.
L’avvento delle tecnologie moderne sembra favorire in più punti il mondo del gaming, che per un motivo o per l’altro sfrutta tutte le potenzialità del progresso. Anche per questo motivo i videogiochi sono diventati sempre più competitivi ed è nato il fenomeno degli esports, con vere e proprie competizioni professionistiche in tutto il mondo. I campioni di “FIFA”, “Call of Duty” e quant’altro si sfidano come se stessero onorando un vero e proprio sport. Invero, il gioco online era già diventato realtà per mezzo dei semplici giochi di carte: anche nei primi anni 2000, in giro per il web, era possibile imbattersi in tornei dedicati a qualche gioco con mazzi di carte francesi. Lo stesso concetto è stato così trasposto nel medium videoludico. Una volta che la tecnologia ha messo a disposizione molte più risorse, quello che prima sembrava utopia è diventato possibile.